Sul mercato oggi troviamo molteplici tipologie di ritardanti di fiamma, che presentano caratteristiche anche molto differenti tra loro.
Se in passato si è fatto largo uso, piuttosto indistinto e arbitrario, di sostanze responsabili di tossicità e bioaccumulo, oggi i consumatori (e di conseguenza le aziende) tendono a compiere scelte più consapevoli.
La svolta da parte delle industrie non sarà, quindi, orientata solo verso un aumento delle prestazioni del prodotto, ma deve essere in linea con i desideri di chi acquista (dunque con garanzie di sostenibilità), rispettando anche le nuove normative sempre più stringenti in materia.
Già da ora (e sempre di più in futuro), si prediligono soluzioni e composti con efficacia garantita, ecosostenibili e biocompatibili.
Per la priva volta, dunque, le esigenze del mercato e dei consumatori incontrano le sempre più pressanti normative in ambito green. I brand e le aziende non possono far altro che adeguarsi se non vogliono scomparire dal mercato.
Perché usare i ritardanti di fiamma nei prodotti
I ritardanti di fiamma sono una famiglia di sostanze che vengono aggiunti ai materiali fabbricati al fine di prevenire o rallentare lo sviluppo di un incendio, poiché intervengono durante il processo di combustione e lo interrompono.
In pratica, alcune specifiche componenti vengono attivate dalla presenza di una forte accensione e limitano l’espansione delle fiamme, attraverso meccanismi sia di tipo chimico che fisico.
Pertanto, i ritardanti di fiamma trovano applicazione in una gran varietà di prodotti: plastiche, vestiti, materiali per edilizia, elettrodomestici, arredamenti e anche giocattoli.
Sul mercato oggi esistono più di 175 diversi tipi di FR (Flame Retardant), che presentano caratteristiche anche molto diverse tra loro. Esistono infatti ritardanti di fiamma detti:
- ORGANICI ALOGENI: di solito sono a base di cloro e bromo (BFR).
- ORGANOFOSFORICI: sono principalmente esteri del fosforo, come il TPP (trifenil fosfato), DMMP (dimetil metilfosfonato), ecc.
- CONTENENTI AZOTO: vengono utilizzati soprattutto nei polimeri con azoto (come poliuretano e poliammide), per inibire la formazione di gas infiammabili. Tra i più conosciuti c’è la melammina (e derivati).
- INORGANICI: comprendono idrossidi metallici, come idrossido di alluminio e di magnesio.
Gli organo-alogeni e gli organo-fosforici sono apprezzati per la loro versatilità e il basso costo. Tuttavia, alcuni di essi sono ritenuti responsabili di danni ambientali e danni sull’uomo. Anche se in passato i più pericolosi sono stati allontanati dal mercato, gli studiosi puntano ancora il dito su alcuni di questi composti attualmente in uso, per questo vengono costantemente monitorati.
Gli inorganici, invece, sono poco costosi e non provocano danni ambientali, ma non formulati correttamente possono compromettere le proprietà meccaniche del materiale al quale vengono aggiunti.
Le soluzioni per il futuro
I ritardanti di fiamma si trovano in innumerevoli prodotti e contesti, non specificamente legati all’industria chimica.
Ogni giorno, infatti, veniamo a contatto con i ritardanti di fiamma anche tra le mura domestiche: vestiti, mobili, elettrodomestici, detersivi, etc. contendono un FR.
Per questo bisogna optare per un composto che sia atossico e sostenibile, altrimenti sia la salute ambientale che dell’uomo potrebbe essere compromessa.
Le alternative più sicure attualmente a disposizione nel campo dei ritardanti di fiamma, sono gli agenti minerali. Tra questi, il più apprezzato al mondo è l’idrossido di alluminio.
I ritardanti di fiamma a base di idrossido di alluminio sono degli additivi minerali che vengono aggiunti per aumentare la resistenza all’accensione.
I minerali industriali come l’idrossido di alluminio (ATH) possono trovare applicazione in diversi settori. Ad esempio, possono essere utilizzati nelle materie plastiche e nei composti di gomma per agire in caso di incendio come ritardanti di fiamma e soppressori di fumo.
In questo modo i composti sottoposti a temperature inferiori ai 200 °C resistono più a lungo alla combustione e non emettono gas tossici.
Perché allora non si utilizzano al posto di tutti gli altri FR? Perché, non tutte le soluzioni a base di idrossido di alluminio sono adatte al singolo prodotto. E se non formulati correttamente modificano le proprietà del polimero, in particolare quelle meccaniche.
Il grado in cui un prodotto a base di idrossido di alluminio può influenzare queste proprietà dipende dalle caratteristiche, quindi del FR in sé.
La dimensione delle particelle (Granulometria), ad esempio, è uno degli aspetti più importanti che non va affatto sottovalutato.
Per questo, il Gruppo Alpha si è specializzato nella produzione di ritardanti di fiamma atossici a base di Idrossido di Alluminio, riuscendo a comporre una formula perfetta. Il risultato è altamente specializzato e performante: ALFRIMAL®
ALFRIMAL®, infatti, è una linea completa di ritardanti di fiamma a base di idrossido di alluminio, adatta a una vasta gamma di prodotti chimici, articoli in plastica e gomma, elettrici e tessili.
La distribuzione granulometrica di ALFRIMAL® è ottimizzata per l’applicazione in tutti i tipi di leganti organici. Anche le proprietà meccaniche e della superficie dei composti vengono migliorate dai prodotti ALFRIMAL®.
Il suo punto di forza è proprio la capacità di adattarsi alle esigenze di ogni specifica azienda. Infatti, a seconda dello spessore e della composizione del prodotto è possibile variare la formulazione di ALFRIMAL®. Ad esempio, per le schiume è consigliabile utilizzare un ALFRIMAL® povero di particelle fini, in grado di donare estrema bianchezza e dare una rapida risposta alla pirolisi espellendo acqua.
Il successo dei prodotti ALFRIMAL® è la possibilità di usare in combinazione due granulometrie diverse. È inoltre possibile variare la viscosità nella miscela, in base ad ogni particolare richiesta.
A seconda dell’applicazione e della formulazione totale, ALFRIMAL® agisce come una riserva d’acqua, rilasciandola molto rapidamente.
In caso di incendio, ALFRIMAL® può fare la differenza: allunga i tempi che permettono di mantenere le vie di fuga libere dalla propagazione del fuoco e dare modo così alle persone di mettersi in salvo.
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Oswald Zimmerhofer
Direttore generale