I ritardanti di fiamma sono utilizzati su larga scala in oggetti di uso comune, con i quali veniamo a contatto tutti i giorni.

Vengono aggiunti, infatti, a tutti quei materiali infiammabili che, in caso di incendio, potrebbero rivelarsi molto pericolosi, favorendo la rapida propagazione delle fiamme e dei fumi. Il problema è che i ritardanti di fiamma non sono tutti uguali.

Esistono diverse famiglie di questi composti: a seconda della loro struttura chimica, alcuni risultano completamente innocui, mentre altri, a causa della loro tossicità e della capacità di accumularsi negli organismi, sono stati addirittura eliminati dal mercato, ma ancora oggi possiamo trovare tracce persistenti nell’ambiente, nelle persone e animali.

Ad ogni modo, grazie alle conoscenze raccolte nel corso del tempo, possiamo affermare che oggi si utilizzano alternative più sicure rispetto agli anni’70.

Molte persone sono spaventate da quanto accaduto in passato e temono che anche i ritardanti di fiamma attuali possano causare una qualche tossicità per loro stessi e per i propri cari.

Nel frattempo è aumentata la consapevolezza che – essendo presenti in oggetti con i quali veniamo a contatto tutti i giorni – siamo continuamente esposti ai loro effetti per periodi prolungati e questo potrebbe portare ad un loro accumulo nell’organismo.

È da tenere presente, però che le normative stanno diventando sempre più stringenti, per costringere le aziende ad adeguarsi e tutelare i consumatori nel miglior modo possibile.

Pertanto, i controlli su tali molecole non si fermano mai e sono costantemente al vaglio degli studiosi

Dove possiamo trovare i ritardanti di fiamma

Se ti stai chiedendo quali oggetti accanto a te potrebbero contenere i ritardanti di fiamma, sappi che possono essere quasi ovunque:

  • apparecchi elettronici e tecnologici (TV, computer, telefoni, cavi…)
  • oggetti di arredo
  • mobili imbottiti e materassi
  • tappeti e tende
  • abbigliamento
  • prodotti per bambini (giocattoli, seggiolini per auto, cuscini per allattamento)
  • plastica (contenitori per alimenti…)
  • schiume di montaggio
  • parti di automobili
  • vernici
  • imballaggi per alimenti
  • materiali edili

Sebbene sia importante utilizzarli per ridurre la combustibilità di arredi e altri oggetti domestici, è da tenere presente che alcuni ritardanti di fiamma fuoriescono dai prodotti e vengono rilasciati nell’ambiente e possono essere assorbiti dal corpo attraverso la pelle, per inalazione o per ingestione.

Ad ogni modo, non tutte queste molecole sono dannose: ci sono però alcune analisi in corso per escludere effetti negativi di alcune categorie.

Ad esempio, proprio di recente, un nuovo studio ha scoperto che i ritardanti di fiamma che appartengono alla classe degli organofosfati – utilizzati dai mobili ai giocattoli per bambini – sono sempre più presenti nel corpo delle persone, sollevando dubbi su eventuali problemi di salute.

Si tratta di una ricerca condotta dalla Duke Univeristy e mostra che due sostanze chimiche ritardanti di fiamma appartenenti alla classe degli organofosfati sono state trovate nelle urine della maggior parte degli 857 adulti e bambini che hanno preso parte allo studio, ma sono anche aumentate costantemente nei campioni raccolti tra il 2002 e il 2015.

Ancora non si sa se questi ritardanti di fiamma indagati possano portare a qualche tipo di conseguenze, poiché i livelli rilevabili di una sostanza chimica nelle urine o nel sangue non sono necessariamente correlati ad un danno; il problema è che alcuni studi stanno sollevando molte preoccupazioni proprio su una possibile tossicità.

Già nel 2019 l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) aveva presentato un’intenzione di avviare una procedura di restrizione per tre ritardanti di fiamma a base di organofosfati nel quadro del regolamento REACH.

Una cosa è certa: i ritardanti di fiamma potrebbero migrare dai prodotti nell’aria, nella polvere domestica e nell’ambiente esterno.

Possono venir inalati, ingeriti o assorbiti attraverso la pelle.

I bambini hanno spesso livelli più alti di ritardanti di fiamma nei loro corpi perché mettono le mani e gli oggetti domestici in bocca e ingoiano la polvere contaminata.

Come proteggersi dai ritardanti di fiamma potenzialmente nocivi

Come abbiamo visto, i ritardanti di fiamma sono molto importanti perché possono metterci al riparo dai pericoli di un incendio. Il problema è riuscire ad evitare gli effetti negativi di quelli potenzialmente nocivi o di quelli ancora in dubbio.

Come fare?

Si possono prendere delle precauzioni quali:

  • arieggiare spesso gli ambienti,
  • eliminare la polvere,
  • lavarsi le mani dopo aver maneggiato oggetti che li contengono.

La soluzione più semplice e sicura però è quella di scegliere prodotti che contengano ritardanti di fiamma atossici ed ecologici.

Consapevoli di ciò, i consumatori oggi stanno orientando le proprie scelte proprio in tal senso. Molte persone hanno imparato a leggere le etichette e si preoccupano di chiedere informazioni al venditore o alla ditta produttrice prima di procedere con l’acquisto.

Per rispondere sempre meglio ad un mercato in via di sviluppo e per tutelare i propri consumatori, valorizzando l’immagine etica aziendale e del brand, sempre più imprese si stanno orientando verso la scelta di ritardanti di fiamma ecologici.

Non tutti però sono uguali: alcune sostanze, per risultare il meno dannose possibili, hanno dimostrato di possedere un’efficacia ridotta, perdendo in parte quindi la loro funzione d’uso.

Perciò anche per le imprese, trovare il ritardante di fiamma giusto non sempre è così semplice.

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Oswald Zimmerhofer
Direttore generale 

 

 

 

 

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