L’obiettivo primario della Prevenzione Incendi si è sempre focalizzato nel garantire la sicurezza della vita e l’incolumità delle persone, tutelando il più possibile i beni e l’ambiente.
Già da qualche anno, si fa sempre maggiore la consapevolezza di dover intervenire fin dalla fase preventiva con un’attenta ed accurata progettazione delle attività, dei locali e dei materiali coinvolti.
In particolare, nel “Codice di prevenzione incendi”, emanato con il decreto del Ministero dell’interno 3 agosto 2015, ritroviamo delle novità significative rispetto al passato: tra le altre iniziative, si introducono degli indicatori semplificati (Profili di Rischio) per la valutazione del rischio di incendio di un’attività, utili a calibrare le misure previste ed agevolare fin da subito un’eventuale fase di intervento.
Si è posto quindi l’accento su come progettare e a mettere in atto tutta una serie di strategie e soluzioni necessarie proprio a prevenire il pericolo, pensando a priori come tutelare i presenti, limitare i danni ed agevolare il lavoro del professionista antincendio.
Studiare la reazione al fuoco dei materiali come prima strategia
Proprio per l’importanza che occupa, non è un caso che la prima misura antincendio prevista dal Codice nel capitolo S.1. sia mirata a valutare e contenere il più possibile la reazione al fuoco dei materiali.
Come previsto dal Codice, l’installazione in ambito edilizio di prodotti ignifughi – come materiali di rivestimento ed arredamento – rientra nei così detti strumenti di protezione passiva e se, applicata correttamente, può limitare significativamente l’innesco dei materiali e la propagazione dell’incendio.
Diventa per questo un’importante misura di sicurezza, dal momento che:
- rallenta lo sviluppo e propagazione dell’incendio;
- limita l’esalazione rapida di fumi tossici e gas nocivi, evitando la saturazione dell’ambiente.
Questo comporta due vantaggi fondamentali:
- Le persone hanno il tempo a disposizione per evacuare, prima di restare soffocate dalle emissioni tossiche o venir sopraffatte dalle fiamme.
- I Vigili del Fuoco o gli altri Operatori di Sicurezza coinvolti nell’intervento si ritroveranno a domare e contrastare una situazione meno disastrosa di quella che potrebbe verificarsi in presenza di materiali facilmente infiammabili.
Altre novità introdotte di recente
Dal 2018 il Codice Antincendio è stato oggetto di monitoraggio e aggiornamenti significativi in differenti sezioni, a testimoniare la forte necessità di proseguire verso un continuo miglioramento ed innovazione nel settore.
Un primo passo viene fatto proprio con la semplificazione e razionalizzazione delle normative, accompagnate da una loro modifica in funzione delle esigenze più attuali.
Una revisione importante è stata introdotta nel 2019, con l’entrata in vigore del Decreto del Ministero dell’Interno 12 aprile 2019, che ha reso obbligatoria l’applicazione del Codice di prevenzione incendi anche in ambiti diversi da quelli previsti fino ad allora (ovvero solo ambiti civili caratterizzati da notevoli affollamenti).
Questo ha portato a dei cambiamenti, tra i quali la modalità di valutazione dei rischi di un’attività da parte del Datore di Lavoro e del Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione, aumentando anche la consapevolezza nella scelta dei materiali per la costruzione e arredamento dei luoghi di lavoro.
In pratica, si sta andando sempre verso una maggior sensibilizzazione nei confronti della previsione d’incendio in tutti gli ambiti e non più solo verso gli interventi attivi da attuare in alcune aree specifiche.
Una buona parte delle strategie che da oggi in futuro verranno adottate prevedono il contenimento del rischio di incendio nelle costruzioni degli edifici, scegliendo materiali strategici caratterizzati da una bassa reazione al fuoco.
Noi di Alpha Micron stiamo già lavorando per il futuro
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Si tratta di una linea completa di ritardanti di fiamma a base di idrossido di alluminio, adatta a una vasta gamma di materiali per il settore elettrico, tessile, chimico e plastico.
La distribuzione granulometrica di Alfrimal® è ottimizzata per l’applicazione in tutti i tipi di leganti organici e, grazie a questa particolare struttura, anche le proprietà meccaniche e della superficie dei composti vengono migliorate dai prodotti Alfrimal®.
La potenza di Alfrimal® è dovuta ad una particolare azione di ritardante di fiamma sviluppata in 3 step:
- Si verifica una reazione endotermica, che raffredda la fonte del fuoco.
- L’acqua generata dal prodotto ostacola l’ossigeno nell’aria per ottenere l’accesso ai gas infiammabili creati dalla pirolisi.
- L’ossido di alluminio rimane come uno strato protettivo inerte sulla superficie del materiale solido.
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Oswald Zimmerhofer
Direttore generale