Quando si progetta un edificio, un aspetto molto importante da tenere in considerazione riguarda la sua facciata.
Si tratta di un elemento vulnerabile che deve essere progettato e realizzato tenendo conto anche dei rischi legati ad un possibile incendio.
Infatti la facciata di un edificio non deve favorire la propagazione del fuoco e deve rimanere il più possibile intatta per evitare crolli improvvisi prima che gli occupanti dell’edifico si possano dare alla fuga.
Alla luce di questo, i progetti e i materiali degli edifici – compreso il loro involucro – si sono evoluti molto negli ultimi anni, anche per soddisfare le normative antincendio e per garantire soluzioni sempre più sicure.
Come avviene la propagazione dell’incendio sulle facciate di un edificio?
Gli scenari che si possono incontrare sono essenzialmente di 3 tipi:
- L’incendio si propaga per irraggiamento dall’edificio confinante e investe la facciata combustibile;
- Le fiamme hanno origine da fonti esterne nelle vicinanze e per irraggiamento o esposizione diretta vanno poi a raggiungere la facciata;
- Un incendio si origina internamente all’edificio e si diffonde poi fino alla facciata, raggiungendo anche i piani superiori.
La propagazione del fuoco all’esterno del rivestimento è un aspetto critico, ma non tanto quanto la sua diffusione dietro al rivestimento.
Qui, infatti, le fiamme possono sfruttare gli interstizi dell’aria e viaggiare fino a 5- 10 volte più velocemente. Inoltre, restano nascoste agli occhi dei vigili del fuoco, che difficilmente possono raggiungerle.
La presenza di interstizi d’aria e cavità all’interno della facciata sono un fattore di rischio per la sicurezza antincendio: se questi spazi vengono raggiunti dalle fiamme possono essere causa del così detto “effetto camino”, che provoca una diffusione rapida del fuoco e favorisce la sua risalita verso l’alto.
Questa repentina espansione dell’incendio comporta molto spesso la penetrazione delle fiamme anche nelle stanze ai livelli superiori, e il meccanismo si ripete di piano in piano, per tutta l’altezza dell’edificio.
Come rendere la facciata di un edificio più sicura?
Una facciata non combustibile impedisce al fuoco e al calore di spostarsi da un’area all’altra della struttura edile. Se i rivestimenti della facciata sono ignifughi, le fiamme vengono bloccate o rallentate da subito, prima che possano raggiungere l’intercapedine d’aria dietro al rivestimento.
Questo è molto importante per:
– garantire un’evacuazione sicura, riducendo le lesioni e i rischi ai quali sono sottoposti gli occupanti,
– limitare crolli o danni estesi all’edificio,
– evitare la perdita di fiducia da parte del mercato e la rovina del business di chi ha realizzato l’immobile.
Per questo è importante progettare attentamente la struttura antincendio dell’edificio, tenendo conto anche del design relativo alla finestratura.
Ma è altrettanto fondamentale andare a valutare quelle che sono le caratteristiche al fuoco dei materiali da utilizzare per la facciata e le parti esterne, per scegliere poi, sulla base di queste informazioni, i giusti prodotti e gli opportuni trattamenti.
Quali materiali antincendio preferire in edilizia?
I materiali con i quali viene realizzato un edificio devono essere valutati con accuratezza e testati.
Oggi esistono diverse soluzioni che garantiscono la protezione antincendio negli edifici.
In aiuto alla sicurezza arrivano anche i ritardanti di fiamma, che in edilizia sono un ottimo alleato nella prevenzione antincendio.
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Questo è possibile grazie alla sua composizione a base di alluminio idrossido, che genera una risposta a 3 step:
- la prima reazione di ALFRIMAL® è endotermica e funziona raffreddando la fonte del fuoco;
- l’acqua generata dal prodotto ostacola l’ossigeno nell’aria;
- l’ossido di alluminio rimane come uno strato protettivo inerte sulla superficie del materiale solido.
Per questo sempre più aziende scelgono ALFRIMAL® per i loro prodotti.
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Oswald Zimmerhofer
Direttore generale