Quando vengono bruciati in un incendio, tutti i materiali combustibili producono fumi tossici la cui inalazione è la principale causa di decessi, più delle fiamme stesse.

Perciò, al contrario di quanto si potrebbe pensare, l’incolumità e la salute di chi si trova in prossimità di un incendio non sono messi a repentaglio solo dalle fiamme incandescenti, che possono causare l’ustione diretta, ma anche da una serie di altri fattori quali:

  • il calore sprigionato;
  • il fumo rilasciato nell’ambiente;
  • le polveri sottili che si diffondono nell’aria.

 

È per questo che, in caso di incendio, il pericolo è rappresentato anche dal danno termico immediato alle vie aeree superiori – che può portare alla loro ostruzione – ma soprattutto dal fumo e dalle polveri sottili che vengono respirate.

 

Attenzione a questi nemici subdoli e potenti

Come abbiamo visto, sono il fumo e le particelle sottili che possono causare gravi danni all’apparato respiratorio e in particolare:

  • un avvelenamento rapido da ossido di carbonio presente nel fumo;
  • una sindrome da distress respiratorio, che compare 24-48 ore dopo;
  • complicazioni polmonari che si manifestano in fase più tardiva, come polmonite o embolie.

 

I danni al polmone sono legati soprattutto alla chiusura dei bronchi e all’azione tossica causata dalle sostanze presenti nel fumo, che sono sottoprodotti chimici derivati da una non completa combustione e che possono essere altamente irritanti.

In molti casi vengono rilasciate sostanze altamente tossiche come: monossido di azoto, monossido di carbonio, benzene, ammoniaca, anidride carbonica e acido cianidrico.

Tra queste il più pericoloso è il monossido di carbonio, principale causa di avvelenamento da incendio. Si tratta di un gas che viene rilasciato durante la combustione incompleta di tutti quei composti che contengono materiale organico (formato cioè da carbonio, idrogeno e ossigeno), come ad esempio il legno.

Un altro nemico subdolo e molto pericoloso è rappresentato dalle polveri sottili che, a causa delle loro dimensioni minuscole, possono penetrare profondamente nelle nostre vie respiratorie ed entrare nel flusso sanguigno provocando conseguenze anche a lungo termine.

Partendo dal presupposto che il fumo e i sottoprodotti della combustione di incendi sono tossici, indipendentemente dalla fonte di combustione e da ciò che viene bruciato, ricordiamo però che ci sono composti ancora più pericolosi, come ad esempio le materie plastiche, che possono liberare i cianuri.

Ad ogni modo, in ambito edilizio i prodotti a base di materiali plastici sono generalmente sottoposti a tutta una serie di accorgimenti che li proteggono il più possibile dalle fiamme di un incendio. Infatti, vengono installati con particolari precauzioni finalizzate a prevenire l’accensione e sono testati per poi rispondere a precisi requisiti di conformità.

Si tratta di procedure per la gestione del rischio efficaci, perché questi accorgimenti fanno sì che solitamente i materiali più a repentaglio siano tra gli ultimi ad essere coinvolti nella propagazione del fuoco.

 

Quanto è elevato il rischio?

Possiamo dire che i pericoli generati da un materiale in fiamme dipendono molto dallo scenario in cui ci si trova, poiché sono tante le variabili che possono influenzare la pericolosità di un incendio, come: le dimensioni della stanza, il tempo di esposizione, una possibile ventilazione dell’area, la fonte e il luogo di accensione.

Ovviamente non tutti abbiamo la stessa sensibilità nei confronti del fumo: ci sono persone che potranno essere più a rischio di altre, in particolare chi soffre di malattie cardiache o polmonari, ma anche i bambini, gli anziani e le donne incinta.

 

Quali sono le armi che abbiamo per difenderci?

Purtroppo nel momento in cui si scatena l’incendio non si può fare molto. Ovviamente bisogna cercare di allontanarsi dal luogo dell’evento il prima possibile e magari provare a respirare attraverso un fazzoletto bagnato in attesa che arrivino i soccorsi.

Molto importante è invece la prevenzione, che parte dalla progettazione degli edifici e comprende anche l’utilizzo di opportuni ritardanti di fiamma nei prodotti.

I ritardanti di fiamma vengono utilizzati per fermare o rallentare la propagazione del fuoco e ridurre la liberazione dei fumi, oltre al rilascio di polveri sottili.

Proprio per rispondere alle esigenze in ambito dell’edilizia e dare un contributo diretto al rispetto delle normative e alla tutela delle persone, il Gruppo Alpha ha sviluppato ALFRIMAL®, la linea di ritardanti di fiamma industriali completamente atossica.

ALFRIMAL® è un prodotto sicuro e sostenibile e riesce a coniugare l’elevata efficacia di risultato con il rispetto della salute ed il benessere di chi viene a contatto con i mobili e i materiali che contengono il ritardante di fiamma.

Questo è possibile grazie alla sua composizione a base di alluminio idrossido, che genera una risposta a 3 step:

  1. la prima reazione di ALFRIMAL® è endotermica e funziona raffreddando la fonte del fuoco;
  2. l’acqua generata dal prodotto ostacola l’ossigeno nell’aria;
  3. l’ossido di alluminio rimane come uno strato protettivo inerte sulla superficie del materiale solido.

 

Scegliere ALFRIMAL® per i tuoi prodotti ti permette di salvare delle vite umane!

Con ALFRIMAL® puoi ottenere maggior successo sul mercato, perché rispetti le normative e soddisfi le richieste di sicurezza da parte dei consumatori.

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Oswald Zimmerhofer
Direttore generale 

 

 

 

 

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